Questione di purezza: il razzismo in Harry Potter

Salve, cari lettori. Pensate ancora che la saga Harry Potter sia un prodotto destinato ai bambini? Beh dopo questo articolo magari cambierete opinione. Spesso in questa opera letteraria ci si sofferma su quello che è l’elemento alla base di tutto, ovvero la storia e magia della storia. Un tema sottinteso che spesso è presente e che poche volte è stato affrontato è quello del razzismo.

Il Razzismo in Harry Potter

Nella saga Harry Potter questo tema è insito anche nelle dinamiche che, apparentemente, sono soltanto discorsive e con un pizzico di tensione. In realtà l’utilizzo di alcune tematiche come la purezza di sangue, il rifiuto della convivenza con i babbani e il disprezzo verso forme di potere più debole fanno da cornice a quello che nella realtà si potrebbe definire una discriminazione bella e buona. Il fatto che Draco Malfoy chiami Hermione mudblood, ovvero sangue sporco, è un chiaro segnale di come il contesto di appartenenza sia determinante per la maturazione di alcuni valori come, in questo caso, la purezza di sangue. Nella visione di Voldemort, la semplice idea di una convivenza dei maghi purosangue con i babbani è quanto di più insensato al mondo. Attenzione peró, non stiamo parlando soltanto di una discriminazione verso chi indossa una sciarpa grifondoro o una toga grifondoro, ma si parla proprio di una discriminazione radicata nei confronti di chi non appartiene ad un determinato “ramo sociale” che nella comunità magica ha, secondo alcuni, più peso di altri.

Continuate ancora, quindi, a pensare che si parli di un tema destinato a bambini? Non ci scommetterei!

A cura di Always Wands